Cos’è la ricerca semantica (e come influisce sulla SEO)

Dieci anni fa, i SEO di tutto il mondo seguivano una metodologia piuttosto standard.

Partivano dal condurre una ricerca sulle parole chiave.

Poi, inserivano a caso, e molte volte, quelle parole chiave nel testo di una pagina.

Infine, quelle pagine si posizionavano al primo posto su Google per quasi la totalità delle parole chiave incluse nel testo.

Oggi, aimè, non è più così.

Infatti, diversi aggiornamenti dell’algoritmo come Hummingbird e RankBrain hanno fatto emergere un approccio totalmente nuovo alla SEO: la ricerca semantica.

Se da un lato questa evoluzione certamente eliminerà chi implementa una SEO non etica, i SEO che danno importanza al fornire una buona esperienza agli utenti sui proprio siti possono tirare un sospiro di sollievo, perché Google è decisamente dalla loro parte.

Google, così come gli altri motori di ricerca, si sforzano continuamente di soddisfare l’utente fornendo risultati accurati – ed è precisamente qui che entra in gioco la ricerca semantica.

L’obiettivo del “semantic search” è proprio quello di collegare l’intento di ricerca delle persone con il contesto del tuo contenuto, con l’obiettivo di fornire risultati che siano pertinenti e utili.

Con questi aggiornamenti in atto, quali sono gli elementi che i SEO ed i proprietari di siti web o e-commerce devono prendere in considerazione?

Vediamoli insieme…

Innanzitutto…Cos’è la ricerca semantica?

La ricerca semantica è il processo che i motori di ricerca utilizzano per cercare di capire l’intento e il significato contestuale della query di ricerca degli utenti, al fine di restituire loro risultati che corrispondano a ciò che hanno in mente.

In altre parole, la ricerca semantica mira a scoprire perché le persone stanno cercando delle particolari parole chiave, e cosa intendono fare con le informazioni che ottengono.

È importante non confondere la ricerca semantica con la Latent Semantic Indexing (LSI), o quello che alcuni chiamano “parole chiave semanticamente correlate”.

Queste possono aiutare a fornire un contesto su ciò che riguarda il tuo contenuto (che di conseguenza aiuta a soddisfare l’intento di ricerca), ma la ricerca semantica è molto più di questo.

Se guardiamo alla ricerca semantica in modo olistico, vi sono infatti alcuni fattori che guidano il suo funzionamento:

1. L’intento di ricerca dell’utente

Il termine “intento di ricerca” si riferisce al motivo per cui l’utente sta eseguendo una query (o, in termini profani: perché cerca qualcosa su Google). Il più delle volte vuole comprare, trovare o imparare qualcosa.

Per esempio, se effettuo una ricerca per “content marketing“, Google mi fornisce risultati relativi alla definizione di content marketing, in quanto l’intento è abbastanza ampio:

ricerca per "content marketing" su Google
Ricerca per “content marketing” su Google

Tuttavia, se cerco “Iniziare a fare content marketing”, Google non mi fornisce più delle definizioni di content marketing, perché il mio intento è cambiato:

Ricerca per "iniziare a fare content marketing" su Google
Ricerca per “iniziare a fare content marketing” su Google

Il risultato: Per chi fa SEO e chi si occupa di Content Marketing, la lezione qui è che è necessario considerare l’intento di ricerca quando si scelgono le parole chiave da inserire all’interno dei contenuti.

Anche se hai un contenuto che si posiziona bene su Google, se non corrisponde all’intento di ricerca, l’utente lascerà la pagina – e questo certamente non aiuterà le conversioni.

2. Il significato semantico dei termini di ricerca

Il termine “ricerca semantica” è stata coniato sulla base della semantica, ovvero lo studio del significato di parole e frasi in determinati contesti e la relazione che intercorre tra esse.

Quando si tratta di ricerca, la semantica si riferisce alla connessione tra una query di ricerca, le parole associate ad essa e il contenuto delle pagine web.

Tutti questi fattori combinati aiutano i motori di ricerca a capire cosa significano le query di ricerca al di là di una traduzione letterale, in modo da poter restituire risultati che siano affini al contesto.

Per esempio, se cerco “abiti da sposa”, le parole correlate potrebbero includere “matrimonio”, “torta”, “sposa”, “anelli nuziali” e “menu”.

Quando la ricerca è per “abiti”, le parole correlate potrebbero essere “lungo”, “da sera”, e così via.

Quindi, quando scegli le parole chiave da inserire nel tuo contenuto, ti consiglio di creare un cosiddetto “cluster di parole chiave”, o gruppi di parole chiave correlate.

Questi gruppi si riferiscono direttamente alla ricerca semantica, perché assicurano che il tuo contenuto tratti un argomento in modo completo, includendo varie parole chiave inerenti. Questo farà in modo che i tuoi contenuti si posizionino per una moltitudine di keyword.

Altri fattori legati alla ricerca semantica

Quelli che ho descritto sopra sono i due fattori principali, tuttavia ne ve sono altri che influenzano la ricerca semantica:

  1. Featured snippets: i Featured Snippets si basano sul fornire la risposta più diretta e utile al ricercatore.
  2. Rich results: questi influenzano la ricerca semantica anche attraverso contenuti quali ad esempio le immagini
  3. Ricerca vocale: le query di ricerca vocale sono di solito molto dirette, includono un linguaggio naturale, frasi più lunghe e parole di domanda che si prestano a come i motori di ricerca elaborano i risultati.
  4. RankBrain: basato sulla tecnologia di apprendimento automatico, l’algoritmo RankBrain aiuta Google a capire come i contenuti presenti sul web soddisfano la query, i concetti, le frasi e i sinonimi correlati.
  5. Hummingbird: l’obiettivo dell’aggiornamento dell’algoritmo Hummingbird è quello di fornire risultati migliori per la ricerca vocale, il linguaggio colloquiale e le ricerche che hanno come oggetto persone specifiche.

Esempi di ricerca semantica

Per darti un’idea chiara di come funziona la ricerca semantica, ecco alcuni esempi concreti.

Essendo una grande appassionata della panificazione, ho cercato su Google “ordinare una pizza”, e ovviamente Google mi ha mostrato dei risultati locali:

ricerca per "ordinare una pizza" su Google
Ricerca per “ordinare una pizza” su Google

Poi ho cercato su Google “fare la pizza”, e Google mi ha restituito dei rich results con ricette:

Ricerca per "fare la pizza" su Google
Ricerca per “fare la pizza” su Google

Se invece cerco su Google solo “pizza”, ottengo ancora risultati di ricerca locali, in quanto prevalgono gli utenti che vogliono ordinare una pizza piuttosto che cucinarla da sè.

Tuttavia, se la mia cronologia di ricerca è piena di ricette di pizza, i miei risultati per “pizza” saranno probabilmente costituiti per lo più da ricette a causa della personalizzazione.

La ricerca semantica influisce fondamentalmente su tutti i risultati che un utente riceve.

Così, un sito web sarà mostrato come risultato per una certa parola chiave solo se il contenuto della pagina corrisponde al contesto della query di ricerca.

I risultati associati alla query “come fare la pizza” avranno ingredienti, tempo di preparazione e così via, mentre per “ordinare una pizza” Google restituirà luoghi, info sulla consegna e prezzi.

Una nota interessante: anche le notizie influenzano i risultati di ricerca.

Prima della pandemia, una ricerca per “Corona” avrebbe restituito principalmente contenuti relativi alla marca di birra, ma dopo la diffusione del COVID-19, si ottengono principalmente risultati riguardanti il virus.

Un altro esempio è relativo a personaggi influenti, tipo Jeff Bezos.

Quando si cerca il suo nome, si ottiene il suo Knowledge Graph, la pagina Wikipedia, e subito sotto, le notizie recenti che lo riguardano.

Ricerca per "Jeff Bezos" su Google
Ricerca per “Jeff Bezos” su Google

Tuttavia, se è successo qualcosa di importante e di recente relativo a lui, Google mostrerà le Notizie Principali in incipit della SERP.

Come Google usa la ricerca semantica

L’obiettivo di Google è dare agli utenti la migliore esperienza di ricerca possibile.

Per farlo, il motore di ricerca utilizza la ricerca semantica per:

  • Identificare e penalizzare contenuti di bassa qualità
  • Ottenere una migliore comprensione dell’intento di ricerca dell’utente. Per esempio: l’utente sta cercando di navigare verso una pagina particolare? O sta cercando di fare più ricerche su un argomento?
  • Formulare risposte alle domande
  • Determinare quali dati rilevanti estrarre dal web semantico
  • Comprendere i siti web e le pagine in termini di argomenti invece che di parole chiave
  • Integrare le tecnologie di Google in cui la ricerca semantica gioca un ruolo importante, quali il Knowledge Graph, Hummingbird, RankBrain, BERT
  • Formattare adeguatamente i dati per l’inclusione nei risultati della ricerca

Come usare il potere della ricerca semantica a vantaggio della tua azienda?

Per dirla in modo semplice, se il tuo contenuto non ha una relazione semantica con la query di ricerca, non apparirà nei risultati di Google.

La soluzione è di far corrispondere il tuo contenuto al termine di ricerca utilizzato dall’utente in combinazione con la giusta strategia.

Per muoversi in modo corretto, il nostro consiglio è di mettere in pratica quanto segue:

  • Focalizzati sugli argomenti, non su parole chiave.
  • Assicurati di capire l’intento di ricerca degli utenti: vuole comprare? Vuole raggiungere una particolare pagina di un brand? Vuole informarsi?
  • Costruisci la rilevanza attraverso i link (sia interni che esterni).
  • Implementa il Markup Schema.
  • Sfrutta l’HTML semantico come <header>, <footer> e <article>.
  • Rispondi a tutte le domande pertinenti al tuo ambito/argomento.
  • Fornisci risposte e struttura le tue frasi in modo tale che siano facilmente comprensibili.

Se presterai attenzione a questi consigli, siamo certi che cavalcherai con successo l’onda della ricerca semantica, e ciò porterà a grandi risultati di visibilità e di traffico per la tua azienda!